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Tavola Rotonda a Castagnole Lanze sul futuro della nocciola con autorità, esperti, dirigenti della Cia ed il Presidente regionale Gabriele Carenini

Scritto il 28-08-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Produzioni piemontesi

Si è svolta a Castagnole Lanze, il 27 agosto scorso, in occasione della 159.ma Fiera della Nocciola, una tavola rotonda organizzata dal Comune dal titolo:“La nocciola in Piemonte…quale futuro?”.

Hanno partecipato alla Tavola rotonda Marco Gabusi, presidente della provincia di Astiche ha portato i saluti dell’Amministrazione provinciale, Carlo Mancuso, sindaco di Castagnole delle Lanze, Mario Coppa, assessore all’agricoltura del Comune di Castagnole, on. Alberto Cirio, parlamentare europeo, Alessandro Durando, presidente provinciale Cia Asti, Gabriele Carenini, presidente regionale Cia Piemonte, Nicoletta Ponchione, vicepresidente Asprocor, Claudio Sonnati, ricercatore di Agrion, Pierpaolo Bertone presidente di Ascopiemonte (Cooperativa con sede a Santo Stefano Belbo con 530 soci per circa 3000 ettari di noccioleti),Piergiorgio Mollea della Nocciole Marchisio.

Presenti, tra gli altri, i sindaci di Calosso, Castellero e Coazzolo, Franco Graglia vicepresidente Consiglio regionale, Eugenio Meinardi, produttore associato Cia di Castagnole particolarmente attivo nell’opera di promozione e valorizzazione della nocciola Piemonte.

La Tavola rotonda è stata moderata da Roberto Cerrato, direttore del sito Unesco dei paesaggi viticoli Langhe-Roero Monferrato.

Sono state messe in evidenza, oltre alla diffusione di alcuni interessanti dati sulle superfici e sulle produzioni, le diverse anime di un comparto che appare in continua crescita. Da una parte coloro che, alla luce della necessità piemontese di distinguersi sempre di più sul piano qualitativo, pensano di inserire menzioni aggiuntive (tipo “delle Langhe”) alla denominazione ufficiale della IGP “Nocciola del Piemonte” (o tonda gentile trilobata) magari pensando anche, come espressamente dichiarato dall’on. Cirio, di arrivare prima o poi (o di tornare, se vogliamo) ad una specifica igp “Tonda gentile delle Langhe”. Dall’altra coloro, come peraltro espresso nelle scorse settimane dai produttori associati Cia, che sono contrari alla (o alle) menzione aggiuntiva e tendono invece a valorizzare la denominazione Piemonte allo scopo precipuo di tutelare, e se possibile migliorare, la redditività di tutti i corilicoltori della regione. In mezzo coloro che, pur non esprimendosi a favore di una o dell’altra tesi, sottolineano l’ovvia necessità di tenere alta la qualità del prodotto ma soprattutto di presentarsi nel migliore dei modi, senza troppe frammentazioni di identità, sui mercati che paiono in questo momento molto favorevoli e promettono di restarlo ancora per qualche anno.

“Ci siamo abituati a valutare la nocciola in base alla resa – ha detto Alessandro Durando, presidente della Cia di Asti –,bisogna invece cambiare ottica, fare un passo avanti, parlare di qualità, bisogna che abbia un valore, che sia riconosciuta e riconoscibile, è quello che chiede il mercato”.

Gabriele Carenini ha evidenziato che forse la situazione è più complessa di quanto non appaia e lo dimostra il fatto che molti soci della Cia non condividono le richieste di menzioni aggiuntive. Ciò che soprattutto preme alla Cia è che venga tutelato, e se possibile anche migliorato, il reddito degli agricoltori che sono il soggetto determinante per lo sviluppo della corilicoltura. Sottolineare l’esigenza di qualità va bene, ha proseguito Carenini, ma bisogna anche prestare più attenzione agli agricoltori che saranno i protagonisti del miglioramento qualitativo.

A Castagnole Lanze, come vuole la tradizione si stabilisce anche il borsino che apre le quotazioni dell’annata.  Per la prima volta non si é indicata una quotazione fissa,ma un prezzo “oscillante”, dai 300 ai 330 euro a quintale.  “Quotazione con un margine – ha commentato l’assessore comunale all’agricoltura Mario Coppa – che ha tenuto conto di una serie di fattori di incertezza, a partire dalla situazione politico economica generale e dalla svalutazione della lire turca che rappresenta uno dei riferimenti”.