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Il Piemonte terra di vino e di….olio
Scritto il 13-12-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Produzioni piemontesi
Nell’immaginario collettivo il Piemonte è terra di inverni rigidi, inospitale quindi per l’olivicoltura. In realtà, indagando i toponimi subalpini, si scoprono etimologie (San Marzano Oliveto, Bric d’ulivo, Monte Oliveto, Oliveta, Olivè, Olivola, Colle d’olivo) che rivelano una presenza antica dell’olivo, in particolare nei secoli centrali del Medioevo.
A dare il colpo di grazia alla coltivazione dell’olivo in Piemonte pensò la “piccola glaciazione” che perdurò dal Medioevo fino agli anni dell’Unità d’Italia, ma il variare delle condizioni climatiche nel Nuovo Millennio sta riportando in auge gli ulivi nella nostra Regione.
La produzione piemontese è ancora allo zero virgola, ma il trend é in continua ascesa e le qualità organolettiche degli oli sono eccellenti. Se ne è avuta una dimostrazione alla 14ª Rassegna mostra oleicola del Piemonte, che si é tenuta a Moncalvo (At),dove un drappello di olivicoltori dell’Astigiano, del Canavese e del Monferrato ha presentato i propri prodotti.
Gli olivicoltori piemontesi sono circa 1.500, anche se la consistenza degli impianti per azienda è solitamente piuttosto modesta: nella maggior parte dei casi il numero di piante non supera i 100.
Il Piemonte difficilmente diventerà terra d’ulivi, ma l’olivo può costituire un elemento di arricchimento del paesaggio, in quanto è una pianta adatta al recupero e alla valorizzazione dei versanti più soleggiati di aree abbandonate o degradate.